"Una sanatoria alternativa per l’abusivo".

L’impraticabilità di un’azione demolitoria a tappeto, da una parte, e gli effetti perversi di una politica generalizzata di sanatoria, dall’altra, consigliano la ricerca di una terza via effettivamente agibile attraverso cui risolvere il problema dell’abusivo. Nell’articolo si tenta di dimostrare come una riconversione di uso e di significato delle consistenze abusive, attuabile mediante sapienti tecniche di riprogettazione, possa forse costituire la strada giusta per la ricomposizione dei guasti prodotti, senza ricorrere alla teoria degli opposti estremismi della demolizione o della legalizzazione tout court